luogo: Fucecchio
cliente: Azienda Sanitaria 11 - Empoli
costo: 529.942 Euro
Una corte e una torre ridefiniscono un'ala di un piccolo ospedale. La città che lo ospita mostra forti espressioni materiche, una plastica compatta e scavata da spazi misurati e compressi, raramente fotografabili per la loro assenza di prospettiva, medievali, e così, percepibili in una visione dinamica nel tempo, a tratti simile alla visione contemporanea. Poi, alcuni episodi verticali punteggiano il paesaggio e alcune torri di avvistamento segnano i rilievi e il tempo passato. La corte è un dispositivo di ordine e di captazione della luce. Vi domina il principio dello spazio, che detta la regola aggregativa dei locali di lavoro e di assistenza. La torre invece domina lo spazio e si protende verso il cielo, racchiude una semplice scala, con alcuni affacci. Salire e scendere valgono di più della loro dimensione pratica, possono diventare l'esperienza della rifrazione della luce nella sua discesa al suolo. Ma non l'alone luminoso nordico, che si esprime attraverso la moltiplicazione dei riverberi separando struttura e spazio mediante le ampie partiture vetrate. La luce toscana possiede invece un carattere materico, sereno e pacato, rende evidenti le masse, ne scandisce le forme, non filtra tra i rami e neppure libera quelle vaporose vedute sovrapposte che si perdono nelle prospettive infinite della pianura. Qua tutto è concluso, un rilievo argina una valle, uno spigolo chiude la vista di una strada. E così mi interessava ripensare l'incontro fra luce e massa. Non solo la luce che mette in mostra la sostanza spaziale o volumetrica della massa - di ascendenza più classica e romana - piuttosto la scomposizione dello spettro, l'illusione dinamica e la visione cubista, che moltiplicano il nostro tempo, oltre alla luce, dando luogo a visioni difformi e sincopate.