L'imbarazzo di costruire sulle pendici del piazzale Michelangelo e incidere un contesto architettonico e paesaggistico delicatissimo, spinge la ricerca a tralasciare la storia maggiore dell'architettura: qualsiasi organismo articolato - classico o moderno - qualsiasi linguaggio consolidato apparirebbe inadatto. La nostra sensibilità, oggi, richiede espressioni diverse, ancora di più in un giardino dell'umanità, come le colline intorno a Firenze. Invece di grandi narrazioni, ho preferito riferirmi ai fatti della quotidianità, tentando di renderli almeno cortesi, forse eleganti, e ho ricercato gli elementi di necessità: lo scavo, la costruzione, la sistemazione a paesaggio. Dunque non la villa, ma la limonaia; non la costruzione, ma la sostruzione; non erigere, ma scavare; non l'ordine della composizione, ma la tettonica; non decorare, ma murare. In genere un progetto inizia dal racconto del proprio tema insediativo, ma qui forse occorre cominciare dalla rilettura e dall'adesione al paesaggio: il crinale, la linea delle colline, le pergole, il rame sulle viti, la terra dissodata, l'ordine ripetuto dei coltivi sui muri a retta, forse quella solidità materica e tettonica colta da Fattori e Rosai, da Michelucci e Ricci, quando il muro prevale sul partito. In questa area sorgeva anche una costruzione industriale interrotta, che è entrata nel progetto come idea di un luogo di lavoro, di una fabbrica abbandonata, poi riabitata - in parte anche dalla vegetazione - con muri che svettano, tetti e solai crollati e poi ricostruiti. Così ho immaginato una pergola/fabbrica che sormonta un volume tettonico immerso nel verde, ho scomposto corpi e muri di sostegno, come commento ai terrazzamenti e ai declivi coltivati, ho immaginato una frattura orizzontale fra rustica e levigato, fra terrapieno e sovrastruttura. Del resto l'Officina Ortopedica - l'attività posta al piano superiore - produce ausili che completano la funzionalità di un organismo difettoso o interrotto. Poi mi sono reso conto che il ritmo dei coltivi aveva trasformato l'organismo in una successione seriale, che la regressione aveva surrogato sviluppo e coronamento dell'edificio nello sviluppo orizzontale del solo basamento, e che questo, invece di erigersi dal suolo, derivava da un'azione di scavo e di incisione nel terreno, che aveva rivelato alcuni suoli e volumi petrosi, l'opera nascosta nella materia.
Il 14 aprile 2014 sarà inaugurata la Centrale 118 dell'Ospedale Pero Palagi di Firenze. Un edificio altamente tecnologico che ospita al suo interno anche...
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