luogo: Sesto Fiorentino, Firenze
cliente: Università degli Studi di Firenze
costo: 6.442.091 euro
Il vuoto, le sue misure e i suoi ritmi sincopati hanno generato l'ordine compositivo di questo progetto. Il complesso si articola in corpi ripetuti: quelli esterni per laboratori, quelli interni per studi. I volumi si replicano e variano, sono interrotti ancor prima di raggiungere il confine e mostrano nella sezione la propria organizzazione interna, esprimendo una virtuale disponibilità a dilatarsi senza più limiti. Nei laboratori e studi di Biotecnologie, il principio della visione dello spazio aperto, viene rafforzato dal tema funzionale specifico, che il progetto assume su un piano direttamente metaforico: le biotecnologie studiano e manipolano la natura, imitano e ricostruiscono, ogni elemento trova il suo doppio, come nelle clonazioni, ma le ripetizioni non sono mai identiche a se stesse, e la serie risulta variata in questo gioco di osservazioni reciproche fra soggetto e oggetto di studio, fra uomo e natura, fra ordine e caos. Il progetto cerca di esprimere questa dualità e poi sviluppa la serie variata e mai completamente uguale a se stessa, la disseziona e ne studia il punto di crisi. Ma il compimento del progetto non rimane negli edifici: è piuttosto nello spazio vuoto interno che dà loro vita e fissa l'alleanza fra massa cava e spazio, realizzando un unicum che copre l'intero isolato, e oltre. In questo sistema di visioni incrociate e di esperienza spaziale multidirezionale e riflessa, si conferma e si sfrutta la crisi dei principi tradizionali della prospettiva e della composizione.